sabato 9 maggio 2009

battitura e lavorazione a sbalzo

L'orafo e l'argentiere,artigiani del mondo antico si trovarono di fronte ad un problema molto serio per il periodo in cui vivevano e lavoravano.Essendo che il materiale(oro argento)di estrazione si trovava sotto forma di granuli e pagliuzze,c'era il problema di unirli insieme e questo avveniva disponendo la polvere d'oro sù un letto di carbonella. La fiamma(calore) veniva convogliata sul metallo soffiando in delle canne protette alle estremità con dei beccucci di ceramica.Con questo sistema si raggiungeva la temperatura per la fusione della polvere d'oro,che si riuniva in un unico blocco, poteva essere battuto(battitura)e ridotto in fogli. A questo punto sorgeva il problema a cui ci si riferiva in precedenza:all'inizio il metallo era tenero e cedeva facilmente,ma dopo essere stato martellato,diventava fragile e si spaccava.L'ingegnosità e l'intuizione degli artigiani fecero in modo che questi capissero, che riscaldanto periodicamente il metallo questi riacquistava il suo stato di lavorabilità,questo processo di riscaldamento detto ricottura è stata la prima grande scoperta tecnica del mondo antico.

Le prime tecniche di decorazione derivarono dagli stessi processi di battitura del metallo.Colpendo ripetutamente ed in modo regolare il metallo,si potevano creare dei solchi e righe che disposte in senso ordinato raggiungevano effetti pittorici.Questa tecnica fù utilizzata per più di 4000 anni ed è la tecnica della lavorazione a sbalzo.Per poter sbalzare un foglio d'oro prima viene ricotto, poi viene disteso e fissato sù un piano di pece calda, quindi si traccia il motivo da decorare e viene battuto in modo sistematico con dei punzoni detti sbalzatori.Terminata la sbalzatura ,il foglio viene staccato dalla pece,ripulito, ricotto e di nuovo appoggiato sulla pece dalla parte opposta.In questo modo usando dei punzoni a scalpello, ma con il bordo arrotondato non tagliente,vengono evidenziati i contorni delle sbalzature,si mettono in chiaro i particolari più minuti,si compie così un'opera di rifinitura detta cesellatura dal nome dei punzoni usati detti appunto ceselli

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